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domenica 5 novembre 2017

Ernest Simoni e l'ateismo di Stato di Enver Hoxha.

(di Anna M. Ragno)
Nel 1967 l'Albania è stata dichiarata per legge Stato ateo. E' l'unico Paese del mondo dove questo sia avvenuto. Infatti, in altri stati basati, tuttora o in passato, sul socialismo reale, l'ateismo di Stato non è stato stabilito per legge, ma viene favorito dalle politiche governative. La maggioranza di questi Stati hanno sostenuto ( e sostengono tuttora) la propaganda atea e si dichiarano atei, ma non hanno dichiarato per legge l'ateismo di Stato.
Invece, Enver Hoxha nel 1967 dichiarò l'ateismo di Stato, introducendo una legge che vietava la creazione di associazioni religiose, la presenza di luoghi di culto (ordinando la distruzione o la riconversione di quelli esistenti), la vendita o la pubblicazione di materiale religioso e l'insegnamento religioso.
Tutte le pratiche religiose furono vietate e perseguitate, anche in privato. Queste disposizioni furono confermate nella Costituzione albanese del 1976 dagli articoli 37 e 55, che stabilivano rispettivamente che non Stato non riconosceva alcuna religione e che erano vietate le associazioni, la propaganda e ogni attività religiosa. 
In questo contesto ideologico, numerosi furono i religiosi cristiani torturati e martirizzati dal regime, Fra questi Ernest Simoni, l’unico sacerdote sopravvissuto alla persecuzione del regime di Enver Hoxha. Durante i quasi 30 anni passati fra prigionia e lavori forzati, egli ha fatto il muratore, il minatore e l'addetto alle fogne di Scutari. 


Il 24 dicembre 1963, dopo la celebrazione della Messa di Natale, fu arrestato dalle autorità comuniste, con l'accusa di aver celebrato Messa a suffragio del presidente americano John Fitzgerald Kennedy, assassinato pochi mesi prima. Incarcerato e torturato, venne condannato a morte, ma la pena fu successivamente commutata in 25 anni di prigionia e lavori forzati.
Una nuova condanna a morte venne emessa nei suoi confronti nel 1973, con l'accusa di aver istigato una sommossa, ma la testimonianza a favore di uno dei suoi carcerieri fece sì che, ancora una volta, la condanna non venisse eseguita.
Dopo 28 anni di lavori forzati, nel 1981 venne liberato, pur continuando ad essere considerato "nemico del popolo" dalle autorità del regime. Anche dopo la liberazione dalla prigionia fu comunque costretto a lavorare nelle fogne di Scutari. Durante tutto questo periodo continuò ad esercitare clandestinamente il ministero sacerdotale fino alla caduta del regime comunista nel 1990.
Il 21 settembre 2014 incontrò papa Francesco in visita apostolica in Albania. 
Papa Francesco lo ha nominato cardinale il 19 novembre 2016.





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