ARBËRIA NEWS Blog

ARBËRIA NEWS Blog

Visualizzazioni totali

giovedì 27 giugno 2013

Esmeralda Tyli, un'albanese d’eccezione racconta le speranze riposte nel nuovo presidente Edi Rama

di Emanuela Frate
Articolo da ilmediterraneo.it del 27 Giugno 2013

Si chiama Esmeralda Tyli ed è una pasionaria donna albanese, residente da ormai molti anni in Italia, a Roma, città che ama e che le ha dato la possibilità di sviluppare le passioni e le lotte che, da tempo conduce a difesa dei cittadini più deboli in veste di  esponente del Forum Immigrazione PD, battendosi per i diritti dei cittadini stranieri in Italia, il diritto di cittadinanza e del voto amministrativo e la lotta contro il femminicidio. Ama definirsi una semplice militante, una cittadina impegnata su diversi fronti. Oggi ci racconta i sentimenti che l’hanno pervasa nel vedere la sua Patria d’origine che ama tantissimo alle urne per eleggere il nuovo Presidente che governerà il Paese delle due Aquile.

Signora Tyli che cos’ha provato quando ha sentito la notizia della morte ed il ferimento di alcuni suoi connazionali recatisi ai seggi? 
   Dolore, sconcerto e rabbia. Le elezioni politiche rappresentano un momento di estrema importanza per la democrazia di ciascun Paese soprattutto in Paesi, come l’Albania, dalle istituzioni democratiche ancora molto fragili. La notizia che le elezioni siano state funestate da questo vile gesto mi ha lasciato basita e, al tempo stesso, ho provato molta rabbia perché non immaginavo che succedessero simili cose dal momento che erano presenti molti osservatori stranieri e locali per garantire il legittimo svolgimento delle operazioni di voto. Tuttavia, ciò che mi fa più rabbia è il fatto che la notizia delle elezioni in Albania non sia stata annunciata dai media italiani, così come non è stato fatto alcun cenno dell’alta affluenza ai seggi (considerando che gli albanesi all’estero non potevano votare) ma, al contrario, la notizia della sparatoria in cui ha perso la vita un cittadino ed il ferimento di altri due è stata segnalata con molta enfasi…Come a voler dire che dell’Albania ci si occupa solo quando avvengono fatti di sangue!

Cosa si aspetta dal risultato di queste elezioni?
   La democrazia vera, il ritorno dell'etica, della moralità. Il rispetto dei diritti fondamentali. Il rispetto per la Costituzione. Lo sviluppo dell'economia, il ripristino del sistema dell'istruzione. La sanità tutta da costruire. Il diritto di voto per gli albanesi all'Estero. Il rispetto dell'articolo 8 della nostra Costituzione. Il rispetto per la storia, le tradizioni, guardando verso il progresso. L'Albania è nei millenni in Europa, la politica no. Ecco, far diventare la politica albanese degna del suo ruolo storico in Europa, dando al mio paese il posto che merita ed il rispetto che merita.

Che cosa non ha funzionato in questi ultimi decenni tanto da far rifiutare, per ben tre volte, la candidatura dell’Albania all’Unione Europea?
   In questi lunghi anni contraddistinti dal governo di Sali Berisha l’economia è andata a picco, idem per l’agricoltura! Quel poco di sanità che c’era è stato distrutto, le infrastrutture sono ad un punto morto, l’istruzione, fiore all’occhiello del Paese, non ha più quell’importanza che aveva prima. In cambio, la corruzione è aumentata e dell’Europa, del cosiddetto  mondo occidentale, è stata presa la parte peggiore: l’ideale (se così si può chiamare) del Dio denaro, tutto si può comperare e tutto si può avere con i soldi. Ma quel che è peggio è che è stata strumentalizzata la fede religiosa portando il regresso in un Paese che aveva messo la Patria, la cultura, le tradizioni, le libertà e la sacralità del territorio prima di qualsiasi religione. Famoso è il motto “feja e shqiptarit eshte Shqiptaria” (la fede degli albanesi è l’albanesità),io stessa provengo da una famiglia di musulmani non praticanti ma ciò non ha mai interferito con le altre confessioni presenti in Albania. Oggi, al contrario, assistiamo ad un fenomeno del tutto estraneo per l’Albania:  sempre più donne sono velate, alcune volte dalla testa ai piedi, e neanche l’occupazione ottomana non arrivò a tanto in Albania…i nostri avi erano i Pelasgi e la nostra terra si chiama Albania, Illyria, Arberia non di certo Qatar o Arabia Saudita. La cultura e la storia dell’Albania è collegata con la storia dell’Europa e del mondo intero e abbraccia tutte le culture di cui ha preso la parte migliore. Durante la seconda guerra mondiale, il popolo albanese fu l’unico in Europa, che salvò da morte sicura migliaia di ebrei. L’Albania diventò l’unico Paese in Europa dove gli ebrei poterono rifugiarsi e, quando anche l’Albania fu occupata dai nazifascisti, le famiglie albanesi si rifiutarono di consegnare gli ebrei che tenevano nascosti rischiando perfino la propria vita. Non furono dei codardi ma difesero  gli ebrei fino alla fine e poterono fare questo proprio per il forte senso della Besa (la parola data). Oggi l’Albania rischia di perdere questo elemento che la caratterizza da secoli e potrebbe diventare terreno fertile per i fanatismi e questa prospettiva mi inquieta oltremodo.

Cosa si aspetta dal nuovo Presidente, il socialista ed ex primo Cittadino di Tirana, Edi Rama?
Mi aspetto che i tempi siano maturi per un nuovo Rinascimento Albanese, vorrei lasciarmi dietro le spalle questi decenni di torpore politico, di corruzione, di privilegi.  Il vento finalmente sta cambiando anche in Albania.

1 commento: