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mercoledì 24 maggio 2017

Carmine Abate e la polenta con la nduja.

Il banchetto di nozze ed altri sapori” (Mondadori 2016) è l’ultima fatica dello scrittore di Carfizzi, che anche in questo libro, attraverso i sapori, gli odori e i cibi delle terre e delle case della propria vita, riesce a coniugare senso di appartenenza e cultura arbereshe, con la libertà di appartenere alla somma delle proprie conoscenze ed esperienze.
Carmine, che da oltre dieci anni vive nel Trentino, dove esercita la professione di insegnante, ha scelto di vivere per addizione e di appartenere tanto al Nord quanto al Sud del Mondo, tanto alla terra che lo ha accolto, quanto all’Arberìa che lo ha generato. Il suo destino è quello di sentirsi straniero quasi dappertutto, ma ha deciso di non vivere per sottrazione, ma anzi sommando identità, conoscenze, ricordi, sapori e odori.
La sua cifra stilistica è sempre quella dei raccontini un po’ autobiografici, misurati, talvolta affettuosamente comici, a tratti sognanti, che raccontano appunto progressive «addizioni» di paesaggi, sapori, abitudini.


La sinossi del libro.
C'è un incontro quotidiano che scandisce e rende più bella la nostra vita, che ci sa sorprendere creando connessioni inattese e meravigliose. L'incontro con il cibo. E anche il destino del protagonista di questo libro è intrecciato con le pietanze "saporitòse" di cui si nutre, dalla nascita in Calabria alla maturità nel Nord. Il cibo è identità e qui diventa motore del racconto: un'appassionata storia di formazione attraverso i sapori e le fragranze che rinsaldano il legame con le origini, accompagnano il distacco dalla propria terra, annunciano il brivido dell'ignoto. Ecco dunque le tredici cose buone del Natale, i piatti preparati con giorni di anticipo, che lasciavano intuire all'autore bambino il ritorno imminente del padre dalla Germania. E poi, nell'adolescenza, nuovi appetiti che troveranno soddisfazione nella letteratura: libri prelibati che trasformano l'autore in un lettore onnivoro. Quando toccherà a lui abbandonare il paese per un impiego in Germania, dove incontrerà la donna della sua vita e poi con lei deciderà di stabilirsi in Trentino – a metà strada tra i loro mondi d'origine –, sarà ancora un piatto a celebrare la nuova vita: la polenta con la 'nduja, sintesi perfetta di Nord e Sud. Carmine Abate racconta il legame con la terra – la fatica che comporta, ma pure le dolcezze, l'incanto – e poi gli affetti, i sogni e i successi di chi sperimenta luoghi e sapori lontani, scegliendo di vivere, sempre, per addizione. E lo fa con un libro straordinario, che si divora d'un fiato ed è capace di realizzare una prodigiosa armonia tra i sensi, con gli occhi che leggono e trasmettono al cervello i sapori del cuore.
Carmine, che per il romanzo “La collina del vento” ha vinto il premio Campiello nel 2012 e ben due volte il premio Arberia (per il libro “I germanesi (1984) e l’opera omnia nel 2006), è autore di numerosi racconti, romanzi e saggi prevalentemente incentrati sui temi dei migranti e degli incontri tra le culture.
Ha pubblicato, fra gli altri, i seguenti romanzi:
  • La festa del ritorno (Mondadori, 2004, nuova edizione riveduta 2014) vincitore del "Premio Selezione Campiello".
  • Il mosaico del tempo grande (Mondadori, 2006, Oscar 2007).
  • Gli anni veloci (Mondadori, 2008).
  • Nel 2010 scrive il libro di racconti Vivere per addizione e altri viaggi (Piccola Biblioteca Oscar Mondadori) e la raccolta di poesie e prose Terre di andata (Il Maestrale).
  • La collina del vento (Mondadori, 2012) ha vinto il premio Campiello 2012. Sempre nel 2012 pubblica, Le stagioni di Hora (Mondadori) che comprende tre romanzi "Il ballo tondo", "La moto di Scanderbeg" e "Il mosaico del tempo grande".
  • Il bacio del pane (Mondadori, 2013).
  • Nel 2016 vince il premio Stresa con il romanzo La felicità dell’attesa (Mondadori).
Carmine Abate, ambasciatore della cultura arbereshe nell’Arberia e nel mondo, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Cerzeto, Crotone e Piana degli Albanesi.


Giovedì 25 maggio 2017 alle ore 20.00 presenterà il suo ultimo libro a Trento, presso la Sala Polivalente S. Virgilio, Mattarello. C’è da giurare che sarà una serata glocale, e che l’Autore leggerà le pagine più “saporitòse” del suo libro, un’affascinante storia di formazione raccontata attraverso il cibo.

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