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domenica 23 settembre 2018

L'Epitaffio di Gllavenica (1373).


(di Anna M. Ragno)
L’Epitaffio di Gllavenica, detto anche Cristo di Gllavenica, è un grande drappo di lino, interamente ricamato con fili di seta, d'oro, di rame e argento sul quale è raffigurato con vigorosa naturalezza, il corpo del Cristo morto.

Il Cristo di Gllavenica presenta una ricca serie di ornamenti.
Intorno all'immagine di Cristo, sono raffigurati, tra medaglioni ornamentali, diversi angeli e apostoli, ricamati secondo i canoni dell'arte bizantina, e in alto sono evidenziati due personaggi tipici tratti dal racconto evangelico della Passione: Maria, la madre di Gesù e Giovanni, il discepolo prediletto a cui Gesù morente raccomandò la madre. La singolarità consiste proprio nell'imponente raffigurazione del "lenzuolo", oggetto che è solitamente ignorato o trascurato dagli artisti.






Il drappo, di raffinatissima fattura, serviva alle celebrazioni del Venerdì Santo. E' un tessuto di lino di 250 x 117 cm. Foderato e ricamato con fili d'oro, argento, rame e di seta rosa, blu, verde, e gialla di diverse tonalità che creano effetti di chiaroscuro. Sul sudario è ricamato in greco, con lettere d'oro, il vero e proprio epitaffio che ne ricorda il committente (Gjergj Arianiti) e la data (1373).

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