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venerdì 4 gennaio 2013

La Natività

di Anna Maria Ragno

Su questa icona è raffigurato tutto il messaggio evangelico dell’incarnazione di Gesù dalla Vergine Maria, insieme ad altri dettagli aggiunti dalla tradizione.
     Icona della Natività di ANDREJ RUBLEV, il più famoso iconografo russo.
Nel diagramma qui mostrato, tratto da un disegno per un’icona, possiamo individuare almeno 8 elementi principali.
Il centro dell’icona è rappresentato dalla nascita di nostro Signore dalla Vergine Maria (1), che viene mostrata più grande di tutte le altre figure, sdraiata su una stuoia, mentre guarda non verso il Bambino, ma verso san Giuseppe (7), che viene mostrato in basso a sinistra, mentre conversa con Satana, travestito da vecchio pastore. La postura di san Giuseppe è quella del dubbio e del travaglio interiore, per lui che si chiedeva se fosse possibile che il concepimento e la nascita non venissero da qualche unione umana segreta. Il Bambinello è mostrato in fasce, che giace in una mangiatoia, “perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Cfr Luca 2). Lo sfondo del presepe è una grotta (3), nella quale ci sono un bue e un asino, dettagli non citati negli evangeli, ma che rappresentano una caratteristica invariabile di ogni icona della Natività. (2) Al di sopra di questa composizione centrale, nel centro stesso dell’icona vi è la stella che ha guidato i Magi (6). Lateralmente si vedono gli Angeli (4) mentre glorificano Dio e portano la buona novella della nascita del Signore ai pastori (5).  Il dettaglio finale di questa icona, la scena del lavaggio del Signore (8) è un elemento che ha causato qualche polemica nel corso dei secoli. In alcune chiese dei monasteri del Monte Athos, la scena negli affreschi è stata deliberatamente cancellata e sostituita con cespugli o pastori. Era opinione comune che questa scena fosse degradante verso Cristo, che non aveva bisogno di essere lavato, essendo nato in una maniera miracolosa da una vergine pura.

SITOGRAFIA:
http://makj.jimdo.com/

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