(di Anna M. Ragno)
Greci ( in arbëresh Katundi, cioè “paese, centro abitato”) è l’unico paese della Campania, che ha conservato immutato nei secoli l'antica lingua arbëreshë, la cultura, i costumi e le varie tradizioni degli antenati. Il piccolo comune fa parte della provincia di Avellino, conta pressapoco 700 abitanti ed è situato a circa 800 metri sul livello del mare.
Greci ( in arbëresh Katundi, cioè “paese, centro abitato”) è l’unico paese della Campania, che ha conservato immutato nei secoli l'antica lingua arbëreshë, la cultura, i costumi e le varie tradizioni degli antenati. Il piccolo comune fa parte della provincia di Avellino, conta pressapoco 700 abitanti ed è situato a circa 800 metri sul livello del mare.
Una
delle peculiarità del piccolo centro arbëreshë
risiede
nelle
"Halive", dette
anche
"Kalive" (dall'albanese capanna),
che sono le
antiche
costruzioni tipiche arbëreshë, risalenti alle
prime
ondate
migratorie
dall'Albania. Nel
tempo sono state rimaneggiate, ma ancora mantengono le
caratteristiche originarie.
Le
case di Greci erano normalmente fatte con pietre raccolte in
campagna, che servivano per i muri maestri, e con mattoni, utilizzati
per le separazioni interne. Le
halive che erano
sicuramente destinata
ai più poveri, erano
costruite
in pietre e col tetto in legno e tegole. Il pavimento era di terra
battuta (botta),
mentre
per le
altre abitazioni venivano
utilizzate
pietre (hizhat)
o mattonelle in cotto. Generalmente
le
halive erano
formate
da un unico ambiente, che doveva fungere sia da abitazione, che da
ricovero per gli animali. Erano
molto basse e normalmente addossate l’un l’altra. Quelle ancora
intatte sono vicine al Breggo, la collinetta-giardino di Greci, ora
disabitate e abitate a ricovero di
piccoli animali. Le
abitazioni dei massari, degli artigiani e degli allevatori, in genere
a due piani, sono
distribuite per tutto il paese. Infine,
al centro del
piccolo comune,
sorgono
i palazzi signorili, a più piani e col cortile interno.
Anticamente,
quasi
ogni casa aveva come protezione contro i malintenzionati una trave di
legno “varra” dietro la porta d’ingresso, fissata ai due muri
laterali e tenuta ben salda all’uscio con un’altra asse, “ceppa”,
inserita in verticale tra la trave e la porta.
Kalive from Greek Kaliva (Καλύβα) < Ancient Greek Kalivi (Καλύβη)
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