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venerdì 19 maggio 2017

Il caso Greci, in provincia di Avellino: la diglossia come esempio di pluralismo culturale.

(di Anna Maria Ragno)

Nelle case e nelle strade di Greci, un paese di 700 abitanti in provincia di Avellino, si parla una lingua albanese, l' arbereshe, da circa cinquecento anni, da quando l' area è stata raggiunta da popolazioni provenienti dall' Albania. Quest' isola linguistica e culturale (Greci è l' unica comunità alloglotta della Campania) non è frutto di isolamento. E' piuttosto l' esito di una storia che si è svolta lungo frontiere simboliche, e dunque dinamiche, tra grecesi e non grecesi, fra desiderio di assimilazione e desiderio di distinzione. Il compromesso linguistico di questa volontà di resistere come grecesi e come italiani è la diglossia: l' uso dell' arbereshe, nei contesti familiari e tradizionali, e l' uso dell' italiano in quelli normativi e istituzionali.
Il termine diglossia indica proprio questo: la compresenza di due lingue, differenziate funzionalmente, spesso storicamente contigue, delle quali la lingua A è utilizzata solo in ambito formale e la lingua B solo in ambito informale.


Come per le altre comunità arbereshe, l'arberisht, per gli abitanti di Greci, è lo strumento per affermare la coscienza della propria specificità comunitaria e culturale; il codice linguistico, morale e psichico della propria affermazione identitaria.
Quello che qui ci interessa sottolineare è che l'identità è un prodotto multifattoriale, che non è tanto (e non solo) un meccanismo psicologico di auto-classificazione, ma piuttosto un fenomeno sociale, antropologico e culturale di auto-rappresentazione e auto-affermazione, che si realizza nelle interazioni con "l'altro da sè", accrescendo e specificando la rappresentazione del proprio sè.
Detto altrimenti, gli Arbereshe si sentono tanto Italiani, quanto Albanesi, e quindi sono più Italiani degli Italiani e più Albanesi degli Albanese. E' attraverso questo meccanismo linguistico ed identitario, che gli Arbereshe diventano  non solo scrigno di saperi materiali ed immateriali, ma testimonianza viva e significativa di pluralismo culturale e creatività umana.



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