“Il
banchetto di nozze ed altri sapori” (Mondadori 2016) è l’ultima
fatica dello scrittore di Carfizzi, che
anche in questo libro, attraverso i sapori, gli odori e i cibi delle
terre e
delle case
della propria vita, riesce a coniugare
senso di appartenenza e
cultura
arbereshe,
con la
libertà
di appartenere alla somma delle proprie conoscenze ed esperienze.
Carmine,
che da oltre dieci anni vive nel Trentino, dove esercita la
professione di insegnante, ha scelto
di
vivere
per addizione
e di appartenere tanto al Nord quanto al Sud del Mondo, tanto alla
terra che lo ha accolto,
quanto
all’Arberìa
che
lo ha generato.
Il
suo destino è quello di sentirsi straniero quasi dappertutto, ma ha
deciso di non vivere per sottrazione, ma anzi sommando identità,
conoscenze, ricordi, sapori e odori.
La
sua cifra stilistica è sempre quella dei
raccontini un po’ autobiografici, misurati, talvolta
affettuosamente comici, a tratti sognanti, che
raccontano
appunto progressive «addizioni» di paesaggi, sapori, abitudini.
La
sinossi del libro.
C'è
un incontro quotidiano che scandisce e rende più bella la nostra
vita, che ci sa sorprendere creando connessioni inattese e
meravigliose. L'incontro con il cibo. E anche il destino del
protagonista di questo libro è intrecciato con le pietanze
"saporitòse" di cui si nutre, dalla nascita in Calabria
alla maturità nel Nord. Il cibo è identità e qui diventa motore
del racconto: un'appassionata storia di formazione attraverso i
sapori e le fragranze che rinsaldano il legame con le origini,
accompagnano il distacco dalla propria terra, annunciano il brivido
dell'ignoto. Ecco dunque le tredici cose buone del Natale, i piatti
preparati con giorni di anticipo, che lasciavano intuire all'autore
bambino il ritorno imminente del padre dalla Germania. E poi,
nell'adolescenza, nuovi appetiti che troveranno soddisfazione nella
letteratura: libri prelibati che trasformano l'autore in un lettore
onnivoro. Quando toccherà a lui abbandonare il paese per un impiego
in Germania, dove incontrerà la donna della sua vita e poi con lei
deciderà di stabilirsi in Trentino – a metà strada tra i loro
mondi d'origine –, sarà ancora un piatto a celebrare la nuova
vita: la polenta con la 'nduja, sintesi perfetta di Nord e Sud.
Carmine Abate racconta il legame con la terra – la fatica che
comporta, ma pure le dolcezze, l'incanto – e poi gli affetti, i
sogni e i successi di chi sperimenta luoghi e sapori lontani,
scegliendo di vivere, sempre, per addizione. E lo fa con un libro
straordinario, che si divora d'un fiato ed è capace di realizzare
una prodigiosa armonia tra i sensi, con gli occhi che leggono e
trasmettono al cervello i sapori del cuore.
Carmine,
che
per
il romanzo “La collina del vento” ha
vinto il
premio Campiello nel 2012 e
ben
due
volte il premio Arberia
(per il libro “I germanesi (1984)
e
l’opera omnia nel
2006),
è autore
di numerosi racconti, romanzi e saggi prevalentemente incentrati sui
temi dei migranti e
degli incontri tra le culture.
Ha
pubblicato, fra
gli altri, i seguenti
romanzi:
-
La festa del ritorno (Mondadori, 2004, nuova edizione riveduta 2014) vincitore del "Premio Selezione Campiello".
-
Il mosaico del tempo grande (Mondadori, 2006, Oscar 2007).
-
Gli anni veloci (Mondadori, 2008).
-
Nel 2010 scrive il libro di racconti Vivere per addizione e altri viaggi (Piccola Biblioteca Oscar Mondadori) e la raccolta di poesie e prose Terre di andata (Il Maestrale).
-
La collina del vento (Mondadori, 2012) ha vinto il premio Campiello 2012. Sempre nel 2012 pubblica, Le stagioni di Hora (Mondadori) che comprende tre romanzi "Il ballo tondo", "La moto di Scanderbeg" e "Il mosaico del tempo grande".
-
Il bacio del pane (Mondadori, 2013).
-
Nel 2016 vince il premio Stresa con il romanzo La felicità dell’attesa (Mondadori).
Carmine
Abate, ambasciatore della cultura arbereshe nell’Arberia e nel
mondo,
ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Cerzeto, Crotone e Piana
degli Albanesi.
Giovedì
25 maggio 2017 alle ore 20.00 presenterà il suo ultimo libro a
Trento, presso la Sala Polivalente S. Virgilio, Mattarello. C’è
da giurare che sarà una serata glocale, e
che l’Autore
leggerà le pagine più “saporitòse” del suo libro,
un’affascinante storia di formazione raccontata attraverso il cibo.
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