di Anna Maria Ragno
Il workshop internazionale d'arte
contemporanea è stato organizzato dalla cooperativa Artemisia, in collaborazione con la Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo
e coordinato dallo scultore greco Costas Varotsos. Alla conferenza stampa,
tenutasi ad Otranto il 29 dicembre scorso, era presente anche lo scrittore
Alessandro Leogrande, autore del saggio “Il Naufragio. Morte nel Mediterraneo”. Nel corso dei dieci
giorni del workshop sono stati ideati e realizzati otto opere d’arte, utilizzando materiali e linguaggi
diversi, dalla pietra al legno, dallo specchio al gesso, dalla luce al suono
alla fotografia.
Gli artisti Arta Ngucaj e Arben
Beqiraj (Scaf.Scaf), in rappresentanza dell’Albania, hanno interpretato il desiderio
dei familiari delle vittime di partecipare attivamente al progetto promosso dal
Comune di Otranto, fornendo le immagini dei volti delle vittime.
L’artista italiana Raffaela
Zizzari, ha eretto i remi a simbolo degli approdi che da vent'anni si verificano
sulla costa salentina. Venti remi tutti diversi, appositamente prestati per
l'occasione dai pescatori di Otranto e Gallipoli. Venti remi come gli anni
passati dai primi sbarchi. Remi come uomini appena sbarcati, per ricordare
quanti un remo, o uno scoglio a cui aggrapparsi non l'hanno trovato.
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